Il 9 Dicembre 1968, l'oNLine System fu svelato al pubblico per la prima volta.
Il mondo dei computer stava per avere la sua Woodstock. Per il debutto dell'Augment Framework, Engelbart aveva scelto la più importante conferenza annuale, dove si riunivano tutti i maggiori attori dell'industria del computer.
Il Brooks Hall Auditorium di San Francisco era gremito in ogni ordine di posto. Ad un mondo abituato ad usare schede perforate per l'elaborazione a lotti e terminali simili a macchine da scrivere, il sistema che Engelbart mostrò sullo schermo gigante alle sue spalle, sembrava uscito da un film di fantascienza.
In un'impressionante sessione di novantuno minuti, dette una dimostrazione di come fosse possibile editare il testo a schermo, creare link ipertestuali da un documento all'altro, mescolare testo e grafica, e anche video e grafica. Accennò anche alla possibilità che entro breve tempo sarebbe stato in grado di compiere le stesse operazioni collegato da remoto da altre località del paese, grazie alla rete sperimentale ARPAnet.
In estrema sintesi, in quella stupefacente ora e mezza, furono svelati tutti gli aspetti più significativi del mondo dei computer come lo conosciamo oggi. Due concetti in particolare vennero portati all'attenzione del pubblico in quel piovoso lunedì mattina del dicembre 1968: come prima cosa, i computer avevano compiuto un salto generazionale da calcolatori numerici a strumenti di comunicazione per manipolare informazioni.
Secondo, la macchina era usata in modo interattivo con tutte le sue risorse in apparenza dedicate ad un singolo utilizzatore.
Quella fu di fatto la prima vera manifestazione del personal computer.
The Mother of all Demos
Engelbart parlava a monotoni e la sua voce rimbombava leggermente nel grande auditorium. Indossava una camicia bianca a maniche corte e sedeva ad una postazione di lavoro appositamente studiata dalla Herman Miller Company. Egli mostrò ai migliori ricercatori del paese come un giorno le persone avrebbero potuto lavorare insieme e condividere istantaneamente complesse informazioni digitali, anche da diverse parti del mondo. Per molti che assistettero a quell'evento, fu una specie di esperienza mistica che suscitò le stesse sensazioni che aveva provato Engelbart ventitré anni prima quando lesse l'articolo che descriveva il Memex di Vannevar Bush.
L'informatica stava iniziando ad avere un impatto sulla società . Engelbart rubò la scena. A distanza di anni, nelle parole di Andries van Dam, ricercatore della Brown University, quella di Engelbart rimane " The Mother of all Demos", la madre di tutte le dimostrazioni, e per molti aspetti può essere considerato tuttora il più stupefacente show tecnologico di tutti i tempi.
Il San Francisco Chronicle titolava "Il fantastico mondo dei computer che verranno", sottolineando come il lavoro del gruppo di Engelbart stava andando in una direzione deliberatamente opposta a qualsiasi "cervello elettronico" che cercava di emulare il pensiero umano.
La più sottile distinzione fra l'augmentation e la filosofia contrapposta dell'automation, non fu colta dai giornalisti che raccontarono l'evento, ma era quello l'aspetto più importante.
Il sistema di Engelbart manteneva l'essere umano come parte attiva del gioco, e ciò era antitetico alla visione dei più eminenti informatici dell'epoca. Engelbart era un eretico e fu dalla sua eresia che vennero gettate le basi per l'evoluzione del personal computer.
Dopo aver indossato una cuffia con microfono incorporato, iniziò rivolgendosi alla platea: "Spero che questa attrezzatura piuttosto inusuale ci consenta di andare avanti… Il programma di ricerca che sto per presentarvi può essere riassunto brevemente immaginando un ricercatore con un computer a sua completa disposizione in grado di rispondere istantaneamente ad ogni sua azione. Quale beneficio ne potrebbe derivare? Questa nuova tecnologia ve ne darà una dimostrazione", disse Engelbart, poi aggiunse con un filo di voce "o almeno lo spero..."
La relazione fra uomo e macchina era stata semplicemente rovesciata. A distanza di quasi mezzo secolo è difficile apprezzare quanto potesse essere rivoluzionario questo concetto. Fu la chiave per l'evoluzione del personal computer e di tutte le conseguenze che ne derivarono: la democratizzazione delle istituzioni, la trasformazione dell'industria e una nuova ondata di creatività individuale che si sarebbe diffusa in tutto il mondo.
La dimostrazione ebbe un impatto di gran lunga maggiore di quanto ognuno dei partecipanti avesse mai potuto immaginare. Fu un successo immediato, ma nel tempo assunse contorni leggendari man mano che il mondo iniziava a realizzare l'importanza del lavoro svolto da Engelbart e dal suo gruppo di ricerca. L'evento deve buona parte della sua riuscita all'uomo che sedeva in cabina di regia dall'altra parte della sala, l'ingegnere capo, Bill English. Fu grazie al suo pragmatismo che tutto filò a meraviglia. English aveva un talento innato nel far funzionare le cose e mise in condizione Engelbart di condurre il suo show.
Con l'approvazione di Bob Taylor, fu noleggiato dalla NASA un proiettore Eidaphor, l'unica tecnologia video in grado di ricreare l'effetto che Engelbart aveva in mente. L'Eidaphor era ospitato in un armadio alto quasi due metri, si basava su uno specchio sferico ricoperto da una sottile pellicola d'olio che veniva bombardato da un fascio di elettroni, ed era in grado di produrre immagini molto luminose con una definizione di 875 linee. Quando English disse agli amministratori dello SRI che l'ARPA aveva approvato quella spesa folle, gli fu concesso di andare avanti ma se qualcosa fosse andato storto avrebbero negato ogni responsabilità .
Dalla sua cabina di regia alle spalle del pubblico, English faceva da collegamento fra Engelbart che stava sul palco e gli altri ricercatori connessi dal laboratorio di Menlo Park, grazie ad una doppia linea modem dedicata. English guidava la dimostrazione parlando al telefono con Menlo Park, dando suggerimenti ad Engelbart tramite l'auricolare e controllando le inquadrature delle videocamere.
Gli assistenti di English avevano piazzato un ripetitore video in un punto strategico lungo la Skyline Boulevard, che consentiva di dominare la penisola sottostante, e avevano costruito due modem ad alta velocità — 1200 baud era considerata un'alta velocità nel 1968 — che trasmettevano i dati solo in una direzione, per connettere la tastiera, il mouse e il keyset di Engelbart al SDS-940 di Menlo Park e per ricevere indietro il suo output.
Era necessaria una complicata regia per mixare il display del computer con le immagini provenienti dalla videocamera sul palco, puntata sulla postazione di Engelbart, e quelle di una seconda videocamera a Menlo Park che inquadrava gli altri componenti del team nel laboratorio. Engelbart poteva ascoltare le direttive che English impartiva a tutti i partecipanti e andava avanti con questo costante brusio di sottofondo, quasi estraniato dal contesto.
Engelbart si riferisce al cursore a schermo definendolo "bug" o "tracking spot", e ogni volta che impartisce comandi tramite il mouse e la tastiera, sono udibili dei suoni in background, dei semplici buzz in varie tonalità , associati alla particolare azione eseguita dal computer; questo era un modo per dare al pubblico un feedback sonoro.
Dopo aver introdotto le caratteristiche principali del sistema, Engelbart invitò Jeff Rulifson a farsi inquadrare da Menlo Park. Istantaneamente, nello schermo gigante sopra di lui, comparve quel giovane serioso, in giacca e cravatta e con gli occhiali dalla montatura in corno, a cui si deve gran parte dell'architettura software dell'Augment NLS. Poi fu il turno di Bill Paxton, un altro giovane programmatore, la cui immagine video fu ridotta in finestra e spostata in un angolo mentre Engelbart continuava l'elaborazione delle informazioni con l'NLS.
OnLine System, interattivo e multimediale
In apparenza, quella era un'asciutta descrizione tecnica delle funzioni supportate, ma in realtà era molto di più: era un sistema interattivo e multimediale come il mondo non aveva mai visto prima. Sebbene il flusso video non fosse gestito direttamente dal computer ma era frutto di un montaggio eseguito al volo, le potenzialità del sistema erano enormi.
Alla fine della dimostrazione, Engelbart ringraziò pubblicamente i tecnici che avevano reso possibile quell'evento, fra i quali c'era Stewart Brand, futuro fondatore del The Whole Earth Catalog. Poi si rivolse a sua moglie, Ballard, che sedeva fra il pubblico con le sue due figlie, e ringraziò anche lei per la pazienza che aveva dimostrato nei confronti di un marito che si era dedicato in modo monomaniacale ad un'impresa folle.
Engelbart era stato impegnato sul palco sotto i riflettori e non aveva la percezione di come stesse reagendo il pubblico, ma quando concluse ci fu una standing ovation con un applauso che sembrava interminabile. Engelbart non sapeva come reagire, il suo volto era inquadrato sullo schermo e subito assunse quel sorriso triste che diventò il suo marchio di fabbrica.
A Menlo Park, il resto del team non aveva idea di come fosse andata la dimostrazione perché il video non era bidirezionale. "Sarà andata bene?", si chiedevano. La risposta arrivò da San Francisco nel giro di qualche minuto, "Si, è andata alla grande!" Scienziati e professori universitari che avevano assistito alla stupefacente dimostrazione dell'NLS si domandavano se tutto ciò fosse effettivamente possibile.
Era solo una demo o il sistema funzionava veramente? Alcuni erano quasi indispettiti dal fatto che Engelbart fosse stato in grado di realizzare un qualcosa che loro erano stati appena in grado di teorizzare. La dimostrazione dell'NLS fu uno spartiacque anche sotto un altro aspetto. Quella mattina, fra il pubblico che assisteva, c'erano alcune assenze eccellenti, in particolare Raj Reddy e Les Earnest, due esponenti di spicco dello Stanford Artificial Intelligence Laboratory, che stavano tenendo nello stesso momento un'altra conferenza in una sala adiacente del Brooks Hall Auditorium.
Earnest presentò il filmato di un robot che era in grado di vedere e udire, emulando le funzionalità umane, basato sulle ricerche che il suo gruppo aveva condotto sull'intelligenza artificiale. Ma nessuno ricorda quel discorso, l'evento fu eclissato dalla stupefacente dimostrazione dell'NLS di Engelbart.
Difatti, quello fu il momento in cui venne rovesciato il tavolo e la scienza informatica, che fino a quel momento era stata focalizzata sul problema esoterico di riprodurre l'intelligenza umana, prese una nuova direzione. Arthur C. Clarke una volta disse "Ogni nuova tecnologia è sufficientemente avanzata se è indistinguibile dalla magia".
Per molte persone che quel giorno di dicembre del 1968 videro Doug Engelbart armeggiare velocemente con entrambe le mani per impartire comandi al sistema, quell'affermazione era sicuramente vera. Quella dimostrazione rappresenta lo zenit assoluto dell'Augment Framework di Engelbart. In retrospettiva, la sua visione non fu mai più così chiaramente comunicata e non riuscì più a suscitare un così grande scalpore.
OnLine System su ARPAnet
Nell'immediato, comunque, il successo della demo provocò una rapida crescita dell'Augment Group, grazie ad ulteriori finanziamenti concessi dall'ARPA. Fu ipotizzato un utilizzo del sistema in ambito militare, ma anche aziende private si mostrarono interessate alle possibili applicazioni. I ricercatori facenti parte del laboratorio passarono dai diciassette del 1968 ai quarantacinque del 1976, anno in cui l'NLS fu acquistato dalla Tymshare Corporation.
Anche dopo il successo riscosso al Brooks Hall, all'interno dello SRI, lavorare all'Augment project non era una posizione particolarmente ambita e non era vista come una mossa che potesse consentire una buona carriera. Il consiglio rivolto ai ricercatori più giovani era solitamente: "Svegliati, il futuro è nella robotica. Se vuoi fare un lavoro serio, questo è il settore che farà veramente la differenza. Lascia perdere quei fricchettoni dell'Augment che neanche sanno quello che stanno facendo".
Ma in molti non la pensavano così e avevano ormai realizzato che l'aspetto più interessante dei computer aveva poco a che fare con il calcolo numerico. Il piano di Engelbart, supportato dagli amministratori dell'ARPA, poneva l'Augment Lab come il centro di condivisione delle risorse della neonata rete ARPAnet. Mentre nella maggior parte degli istituti messi sotto contratto dall'ARPA per diventare i primi nodi della rete c'era la preoccupazione che il network potesse consumare preziose risorse di calcolo, Engelbart la considerava una grande opportunità per diffondere le sue idee ed estendere l'uso dell'NLS ad una più vasta comunità di utenti. Condividere le risorse grazie ad una sorta di biblioteca digitale era un'idea che avrebbe posto l'Augment Project direttamente nel cuore di quella nuova rete di computer che stava nascendo.
Con questi presupposti, fu avviato lo sviluppo del Network Information Center a Menlo Park. Engelbart assegnò a Bill Duvall, uno dei nuovi arrivati, il compito di programmare le funzionalità dell'NLS per operare da remoto. Duvall progettò un database per indicizzare tutti i documenti contenuti nel sistema e per tenere traccia delle modifiche apportate dagli utenti. All'ultimo momento fu assegnato a Duvall anche un altro incarico: scrivere il software per connettere l'NLS ad ARPAnet. Per fare questo era necessario interfacciare il computer SDS-940 con un IMP (Interface Message Processor), fondamentalmente un minicomputer Honeywell 516 appositamente modificato dalla Bolt, Beranek and Newman per gestire il traffico dei pacchetti di rete. Nel marzo del 1969, Duvall e Rulifson, come rappresentanti dell'Augment Group, si recarono in Utah per partecipare al primo meeting organizzato dall'ARPA, che aveva lo scopo di delineare il funzionamento del Network.
I primi quattro nodi della rete sarebbero stati UCLA, SRI, l'Università della California di Santa Barbara e l'Università dell'Utah. Si stava così realizzando la visione di Bob Taylor: un unico network che avrebbe permesso di condividere informazioni e, grazie ad un protocollo comune, operare da remoto nonostante le diversità dei computer host. La prima connessione fu stabilita il 29 ottobre 1969 fra il SDS-940 dello SRI e il Sigma 7 di UCLA. Una rete di computer aveva delle potenzialità enormi rispetto ad una singola macchina isolata ma richiedeva un cambio di prospettiva per essere compresa pienamente dagli utenti. Alcuni iniziarono ad apprezzate ARPAnet solo un paio d'anni più tardi, quando si rese disponibile la posta elettronica, altri capirono immediatamente che il nuovo network stava offrendo loro un nuovo grado di libertà . Secondo i piani, l'NLS di Doug Engelbart sarebbe dovuto diventare la prima "killer application" della rete.
Avere una versione remota del sistema ne avrebbe allargato la comunità di utenti ben oltre i confini di Menlo Park. L'Augment Project era in procinto di sostituire il computer SDS-940 con un più moderno DEC PDP-10 e il team sviluppò la nuova versione del software prima che la macchina fosse consegnata testando il codice da remoto sul PDP-10 dell'Università dell'Utah. Ora che esisteva finalmente la rete, sembravano esserci tutti i presupposti per l'incoronazione definitiva del sistema "aumentato" di Engelbart. NLS sarebbe potuto diventare veramente la killer application. Ma non fu così. La banda limitata della rete, sommata alla difficoltà d'uso dell'NLS, minò alla base il progetto di Engelbart che intendeva diffondere il suo sistema a tutta la comunità scientifica, con utilizzatori distribuiti in tutto il mondo.
Nonostante le indiscusse potenzialità , l'NLS ricevette un'accoglienza piuttosto fredda al di fuori dello Standford Research Istitute. In retrospettiva, questa mancata adozione rappresenta il più grande fallimento di Engelbart. Per coloro che erano in grado di padroneggiarne la complessità , l'NLS metteva a disposizione l'editing di testi, funzioni di ricerca e capacità di comunicazione, che rimasero ineguagliate per anni. Ma il sistema era ostico da apprendere, richiedeva impegno e molta pratica prima di apprezzarne i vantaggi. Per questi motivi, pur essendo disponibile attraverso ARPAnet, non attirò un gran numero di utenti. Per rispondere all'invito dell'ARPA ad utilizzare le risorse disponibili sul nuovo network, John McCarthy provò ad usare l'NLS per inserire nel sistema alcuni documenti sulle ricerche che stava conducendo al SAIL.
L'esperienza fu a dir poco frustrante. Per McCarthy era inconcepibile la classificazione gerarchica che l'NLS imponeva ai suoi utenti. Il sistema, egli scoprì, forzava ogni documento ad essere suddiviso in blocchi non più grandi di un migliaio di caratteri, secondo una rigida struttura. L'intero processo risultò così laborioso che, una volta finito, McCarthy decise che non ci avrebbe riprovato una seconda volta, qualunque fossero stati i benefici. Sia l'editing del testo che i collegamenti ipertestuali erano imposti in modo quasi dittatoriale e per molti rappresentavano un'eccessiva restrizione rispetto ai processi mentali più spontanei.
La rigida struttura imposta dal NLS, che ricercatori come McCarthy detestavano, la difficoltà di apprendimento e la limitata velocità della rete, furono tutti fattori che decretarono il fallimento del sistema di Engelbart. Nonostante la versione remota mancò il suo obiettivo, dopo la dimostrazione del 1968, l'Augment Lab si era comunque guadagnato una grande fama, continuava ad attirare investimenti e cresceva il numero di giovani ricercatori che spingevano per far evolvere il sistema verso nuove direzioni. Era il periodo in cui stava montando l'opposizione alla guerra in Vietnam, i movimenti studenteschi stavano scoprendo relazioni compromettenti fra il Pentagono e le università , anche il campus di Stanford era in rivolta. A Menlo Park, manifestazioni più o meno pacifiche si spinsero fino ai cancelli dello SRI.
Alcuni ricercatori furono molto toccati da quegli eventi, altri, come Bill Duvall, si distolsero dal loro lavoro giusto il tempo per dare uno sguardo dalla finestra. Il clima di contestazione che permeava la Bay Area di San Francisco sembrava riflettersi anche all'interno dell'Augment lab. Ogni cosa sembrava in disputa, anche il nome del laboratorio che per anni era stato Augmented Human Intellect Research Center (AHIRC), per scelta di Duvall fu abbreviato in ARC.
Le cose si facevano ogni giorno più difficili per Engelbart che stava perdendo il controllo del suo gruppo, proprio durante la fase di più rapida crescita. Tutti sembravano remare in direzioni differenti e si avvertì la mancanza di una struttura manageriale in grado di fornire input precisi al lavoro del team. Era ormai evidente una disconnessione fra la visione originale di Engelbart e il clima di dissenso che serpeggiava nel laboratorio.
Alcuni fra i più attivi membri del gruppo, come Evans e Duvall, avevano iniziato ad esplorare strade nuove, fortemente influenzati dall'effervescente controcultura che si stava affermando nella Bay Area. Engelbart iniziava a sentirsi frustrato e sempre più isolato. Anni dopo, egli stesso definì quel periodo come "l'inizio della fine". Dopo anni di lavoro si sentì respinto, frainteso e infine tradito da quelle persone in cui aveva riposto maggior fiducia. Alla fine Doug Engelbart perse il controllo sia del suo sistema che della tecnologia su cui era basato. Nonostante egli ebbe una visione chiara e concepì un sistema completo, furono altri ad implementare le sue idee migliori e a creare un'industria fiorente.
La maggior parte dei suoi ricercatori, avevano abbandonato lo SRI in favore dello Xerox PARC, in parte a causa della loro frustrazione, e in parte per la differente visione sul futuro dei computer. Engelbart riteneva che i sistemi in time-sharing, con un'architettura client-server, avrebbero rappresentato la soluzione ideale per la condivisione delle informazioni e il lavoro collaborativo in rete, mentre i giovani programmatori rigettavano quella visione in favore di macchine personali. Il conflitto era sia tecnologico che ideologico: all'epoca, il potere centralizzato era guardato con un certo sospetto e il concetto dell'informatica personale appena si intuiva all'orizzonte.
Dopo il 1976, quando il oNLine System passò sotto il controllo della Tymshare, Engelbart scivolò lentamente nell'oblio. Il software venne rinominato Augment e offerto come un servizio commerciale dalla nuova Office Automation Division della Tymshare.
Privo dei fondi necessari per portare avanti lo sviluppo delle sue idee, Engelbart si trovò messo da parte. La situazione non migliorò quando la Tymshare fu a sua volta acquisita dalla McDonnell Douglas nel 1984.
Poco tempo dopo Engelbart lasciò l'azienda per dedicarsi al suo lavoro libero da pressioni commerciali. Verso la fine degli anni '80, la comunità scientifica e le più influenti figure dell'industria iniziarono a riconoscere quanto fondamentale fosse stato il suo contributo. Nel dicembre del 2000, il Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton conferì a Engelbart la Medaglia Nazionale per la Tecnologia, la più alta onorificenza del settore. Nel dicembre 2008 fu ospite d'onore allo Stanford Research Institute per celebrare il quarantennale della "Mother of All Demos" del 1968.
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Questo articolo è tratto dal libro "NON à NATO IN UN GARAGE - La storia vera del personal computer".