Artificial Intelligence Virtual Artist è un programma che produce musica originale seguendo delle semplici indicazioni dell’utente
L’intelligenza artificiale è una realtà che col passare dei giorni si ritaglia una fetta sempre più grande nella vita di tutti i giorni. L’IA controlla le macchine per la guida assistita, le case con la domotica, gli assistenti vocali con Siri, Alexa e l’Assistente Google. Tra i vari aspetti, una delle difficoltà delle IA è il creare qualcosa di nuovo, come per esempio comporre musica. Una stupefacente intelligenza artificiale che compone musica oggi è realtà con AIVA.
Cos’è AIVA
AIVA, acronimo di artista virtuale di intelligenza artificiale, è un software che ha “studiato” 30 mila composizioni storiche di musica, da Bach ai Metallica. L’IA scompone le partiture alla ricerca di parallelismi per capire quali note seguono altre note secondo specifici schemi. In questo modo, AIVA può predire una successione melodica o armonica (note o accordi) per uno specifico stile musicale. Un estratto delle composizioni si può ascoltare su YouTube, SoundCloud, Spotify e AppleMusic. AIVA è stato il primo compositore virtuale ad essere riconosciuto da una società di diritti musicali, la SECAM, l’equivalente della italiana SIAE.
Differenze tra AIVA e un musicista umano
Lo studio della musica porta un musicista a scrivere dei brani in base alla sua esperienza ed alla sua sensibilità musicale, affinata dopo anni di tentativi. Nel caso in cui la prima versione non produca un risultato piacevole all’orecchio, l’artista può tornare su suoi passi e correggere l’errore. AIVA riesce a riprodurre questo processo cognitivo partendo da decadi e decadi di conoscenze e studi musicali e ridurlo a poche ore di elaborazione computazionale.
L’interazione tra uomo e IA
La musica è fatta da regole e standard stilistici, ma anche da gusti ed esigenze personali. Ed è proprio qui che interviene l’uomo: l’utente indica ad AIVA le caratteristiche desiderate, come lo stato emotivo, la densità delle note, lo stile compositivo e l’epoca. Il risultato finale è una composizione originale, eseguibile da un gruppo o un’orchestra.
“L’IA può creare bellissimi brani musicali e la parte migliore è che l’uomo può dargli vita. La musica personalizzata sarà la prossima singola grande sfida su come noi creiamo ed utilizziamo la musica” spiega Pierre Barreau, ingegnere che ha presentato AIVA ad un evento TED a Vancouver nel 2018. “Oggi abbiamo contenuti interrativi, come i giochi con centinaia di ore di game play ma solo due ore di musica in media. Noi stiamo lavorando su come assicurarci che una IA possa comporre centinaia di ore di musica personalizzata per ogni utente. Il traguardo non è solo la musica per videogiochi, ma il riportare in vita compositori come Beethoven. Immaginate se al posto di Per Elisa, Beethoven fosse seduto di fronte a voi a comporre musica in base alla vostra personalità e la vostra storia. Immaginate anche di catturare gli ideali di Martin Luther King e trasformali in musica, cosicché la frase “I have a dream” venisse ricordata non solo come un grande discorso ma anche come un gran brano musicale che inglobasse gli ideali di Dr. King.”