Guida alle casse audio: differenze tra casse attive e casse passive
Scopri le definizioni, il funzionamento e l'utilizzo delle casse passive e attive
Cosa sono le casse passive?
Una cassa passiva, o diffusore passivo, è una cassa che necessita di un amplificatore esterno per il suo corretto funzionamento, non essendo quest'ultimo già presente al suo interno (come nelle casse attive).
A cosa servono le casse attive?
Le casse attive sono dispositivi già dotati internamente di tutto ciò che serve per offrirti un'ottima qualità del suono, senza troppi collegamenti. Sarà sufficiente collegare il tuo dispositivo input e le casse attive faranno il resto.
Come riconoscere casse passive?
In un sistema audio con casse passive l'amplificatore è esterno; in una cassa attiva, invece, l'amplificatore è dentro il diffusore stesso.
Come collegare casse passive All amplificatore?
Verifica la polarità: È fondamentale assicurarsi che i cavi di potenza siano collegati alla polarità corretta. La polarità corretta significa che il cavo positivo (+) della cassa è collegato al cavo positivo (+) dell'amplificatore e il cavo negativo (-) della cassa è collegato al cavo negativo (-) dell'amplificatore.
Come collegare una cassa attiva ad una passiva?
Per collegarle tutte devi fare un collegamento a ponte, devi quindi collegare il mixer all'input delle casse attive o del finale, e collegare il resto tramite l'out delle casse attive o del finale.
Come collegare casse passive ad amplificatore?
Il collegamento all'amplificatore avviene tramite il cosiddetto cavo di potenza, che altri non è che un cavo di rame che va “spellato” per essere inserito negli alloggi corretti permettendo alle casse passive di ricevere la corrente.
Dove si collegano le casse passive?
Le casse passive vanno collegate direttamente all'amplificatore e non all'alimentazione, utilizzando dei cavi definiti di potenza.
Come abbinare amplificatore e casse?
Valuta l'impedenza Nel valutare l'impedenza per abbinare gli amplificatori e le casse, devi considerare che ad ogni uscita dell'amplificatore corrisponde un altoparlante e sdoppiare il cavo per collegare più casse in parallelo significa dimezzare l'impedenza per ogni cassa che decidi di aggiungere.
Quali sono le migliori marche di casse attive?
Tra le migliori marche di casse amplificate, come detto, figurano senza dubbio dB Technologies, JBL e FBT le quali da anni garantiscono prodotti di alta qualità. Altre marche di tutto rispetto sono Malone, Skytech e Proel.
Qual è la migliore marca di casse?
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Qual è la differenza tra casse attive e passive?
Le casse attive sono dotate di amplificatore interno. Pertanto, dopo averle collegate alla sorgente e alla presa di corrente, possono essere utilizzate senza altre regolazioni; Le casse passive devono essere necessariamente abbinate a un amplificatore.
Come si chiamano le casse per la musica?
Un diffusore acustico, o anche semplicemente diffusore, è un trasduttore o un insieme di trasduttori che trasformano il segnale elettrico proveniente da un amplificatore audio in suono.
Quanti tipi di altoparlanti esistono?
Woofer (frequenze basse - da 50 Hz a 500 Hz) Midrange (frequenze medie - fino a 0,5-8 kHz) Tweeter (frequenze alte - fino a 8-18 kHz) Supertweeter (frequenze altissime - oltre 18 kHz)
Cosa si intende per casse monitor?
Quando parliamo di monitor da studio ci riferiamo a uno o più diffusori acustici progettati per una riproduzione audio estremamente accurata. I migliori monitor da studio riescono a bilanciare perfettamente, mixandoli, voce e strumenti, in modo che nessuno prevarichi sugli altri.
Che differenza c'è tra casse attive e passive?
Le casse attive sono dotate di amplificatore interno. Pertanto, dopo averle collegate alla sorgente e alla presa di corrente, possono essere utilizzate senza altre regolazioni; Le casse passive devono essere necessariamente abbinate a un amplificatore.
Come funzionano le casse passive?
Nel concreto, le casse passive funzionano in modo piuttosto semplice. Tutto quello di cui necessitano è un segnale elettrico, proveniente dall'amplificatore, che viene trasformato in onde sonore. Si tratta di una modalità di funzionamento più attenta, potremmo dire quasi più artigianale.